PS. Dimenticavo: per quanto riguarda le scarpe da ginnastica, mi chiedevo se ci fossero dei modelli non troppo in stile scuole medie sui quali ripiegare e come abbinarle... insomma avrai capito che sto cercando di abbandonare il mio vecchio look sportivo con le adidas, ma penso che un paio di scarpe da ginnastica ci vogliano quando c'è la pioggia o quando c'è da fare un giro in montagna o una lunga passeggiata! Non le hogan però, ti prego! :P
Grazie ancora :)
A.
In questo periodo sono sommersa da mail di ragazze che mi chiedono consigli per un totale cambio di look (ne approfitto per scusarmi con tutte per i tempi d'attesa: il cambio di look è una cosa delicata e mica facile, come avrete già notato da sole) e cerco dunque di dare delle direttive generale nel passaggio dai 20 ai 30 anni e, come oggi, dalla "teen age" all'università. Spero che tutte coloro che hanno problemi simili alle ragazze che pubblico possano prendere spunto e perdonare la mia assoluta incapacità di rispondere in tempi rapidi a tutte, una per una.
Allora, veniamo a noi, giacchè stavolta non partirò con risposte ma con un quesito a cui vi prego di rispondere, un quesito esistenziale sulle veline liceali in canottina shorts allstars e capelli biondocalifornia shatushato tirati tutta da un lato. Dove si trova la catena di montaggio che le assembla? Chi è il genio del parrucco che ha deciso che non esiste più la riga in mezzo nè di lato? Cosa le spinge a farsi le foto con i dolcetti (che a giudicare dalla taglia giusto a quello servono, farsi fotografie yummy yummy) e gli occhi incrociati e la bocca a culo di gallina per la serie "mò ccome sono simpa"? No perchè io non le so mica, le risposte a tutti questi quesiti esistenziali, sta di fatto che nutro forti dubbi non solo sulla loro assenza di originalità, ma anche sulla loro assenza di neuroni vivi. (Che poi, magari sono la prova dell'esistenza dell'antimateria grigia e io sto qui a lamentarmi di loro; vedi che alla fine quella ignorante ed insensibile esce fuori che sono io).
Attendo lumi da voi, gggiovani più giovani di me.
A parte questo, l'abbandono dello stile 16enne senza riga e i capelli biondocalifornia non deve per forza sfociare in una completa assunzione di quello che ricorda la divisa delle donne nei film anni '80 ambientati a New York dove piove sempre e il protagonista è un dissoluto avvocato o un manager sessuomane o un poliziotto sociopatico - in ogni caso interpretato da Michael Douglas. Leggi anche: da donna in carriera della peggior specie. C'è una giusta via di mezzo e l'unica che non l'ha mai capito è Anna Tatangelo.
Ora, io non so di preciso quale strada prenderà il tuo armadio, a quale stile ti avvicinerai, come sarai a 30 anni; è questo però un momento cruciale in cui bisogna abbandonare assolutamente ogni idea di fotocopiare l'ex vicina di banco e capire invece cosa ti piace davvero, cosa ti sta bene e infine cosa porteresti ogni giorno. Sì perchè in sostanza ad ogni cambio di look (prendete nota anche voi tutte che mi scrivete ogni giorno) esistono due grandi regni: da una parte il regno di tutti i vestiti che ci piacciono, le donne che ammiriamo, gli stili che vorremmo adottare anche domani se vincessimo all'Enalotto; dall'altra i capi che ci stanno bene e che non è detto riscontrino il nostro favore. Bene, dall'intersezione di questi due insiemi A e B potenzialmente infiniti nasce un sottoinsieme che va sotto il nome di "guardaroba perfetto" dove stanno tutti i capi che ci piacciono e che ci stanno bene. Detta così è anche semplice come cosa. E in realtà sì, è semplice come cosa; per avere un guardaroba perfetto non serve chiamare Real Time ma mettersi davanti al proprio armadio e chiedersi SINCERAMENTE: ma questa cosa l'ho comprata perchè mi piace o perchè l'ho vista addosso alla persona XYZ? mi sta bene? perchè continuo a metterla?
Ora, andate nella vostra cartella "Insieme A" e guardate le fotografie dei vestiti che vi piacciono: cosa vi tiene lontani da loro? Pensate che il vostro fisico non potrebbe essere esaltato da quei capi? Bene, metteteli da parte. Ma tutti gli altri, perchè sono ancora nell'"insieme A" e non riescono ad entrare nell'intersezione "guardaroba perfetto"? Quali meccanismi vi bloccano dall'indossarli? Pensate di non esserne all'altezza? Pensate che dato che avete passato una vita vestite con calzettoni di spugna e adidas sporche di fango non possiate pensare di mettere un paio di tacchi alti e una gonna che vi scopra le gambe? Vi sentite ridicole a pensare anche solo di poter portare un bell'abito? Vi sentite ridicole a pensare che potreste essere belle tanto quanto la vostra vicina di casa?
Anche queste domande hanno risposta solo se voi sarete in grado di dargliene una.
Abbandonare lo stile del liceo mette davanti a tutti questi quesiti: sto crescendo, e adesso? Cosa diventerò? Che tipo di donna sono e voglio essere? Le pagine davanti a voi sono bianche e sinceramente fa più paura avere ancora tutto da scrivere. Eppure è così, anche se non ve ne rendete conto avete davanti a voi infinite possibilità.
Cara A., a me sembra che tu abbia idee molto chiare riguardo lo stile che vorresti adottare, ma ti manca il coraggio di decidere che ormai i tuoi vecchia abiti non ti soddisfano più ed è ora di realizzare l'immagine che - vaga ma in formazione - hai di chi sarai. L'unico consiglio che ti do è che non devi accantonare felpe maglie basic e jeans, anzi, forse proprio in questa decade li userai più che mai, devi soltanto imparare a dargli una veste nuova (vedremo come). Inoltre essendo tu una pera molto magra non devi escludere gli skinny nè le gonne che non rientrano proprio nella rosa di gonne anni '50 adatte a pere e clessidre: una semplice gonna basic in cotone elasticizzato, collant coprenti e una felpa sopra sono un'ottima idea per una giornata in università.
Non so chi abbia detto che l'abito non fa il monaco, sta di fatto che spesso e volentieri vestirsi è un atto di presa di coscienza di sé e di conseguenza ci vuole altrettanto coraggio a indossare un vestito che amiamo, ma al quale per paura non abbiamo ancora tolto l'etichetta, che a parlare in pubblico. Dunque farò una cosa che non ho mai fatto e, invece che darti indicazioni su cosa mettere e cosa evitare (passo che tu hai già compiuto), ti lascio con una serie di immagini del look che mi hai delineato descrivendo i tuoi gusti, facili da prendere come spunto e riprodurre anche con capi che quasi sicuramente hai già, nella speranza che ti ispirino e che la voglia di cambiamento che hai dentro ti spinga ad aprire il tuo armadio e a fare spazio ai tuoi nuovi vestiti. (E no giuro non è una scusa per non lavorare).